“Perdonare qualcuno non significa condonare il suo comportamento. Non significa nemmeno dimenticare il modo in cui ti ha ferito e neppure concedergli di farti ancora del male. Perdonare significa fare pace con ciò che è successo. Significa riconoscere la tua ferita, dandoti il permesso di sentire dolore, e di comprendere che quel dolore non ti serve più. Significa lasciar andare il dolore ed il risentimento per poter guarire ed andare avanti. Il perdono è un dono a te stesso. Ti libera dal passato e ti consente di vivere nel tempo presente. Quando perdoni te stesso e perdoni gli altri, sei veramente libero. Perdonare significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.” (Daniell Koepke)
Mi è capitato di vivere questi momenti e sentire poi dentro di me quanto quella sensazione avesse più a che fare con “me” che con l’“altro”…
Quando siamo in mezzo alla rabbia, al risentimento, al rancore, difficilmente riusciamo ad accettare degli eventi poiché diventano quasi automaticamente inaccettabili.
Ma se provassimo a domandarci “cosa” in noi sentiamo di veramente “offeso”, potremmo iniziare a domandarci se veramente ci “serve” mantenere quella serie di emozioni… ed, eventualmente, a cosa ci possono “servire”…
Serena giornata!
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