Ricevo e pubblico molto volentieri da Daniela Pentone
Prima di dare una risposta, analizziamo le analogie e le differenze che caratterizzano questi due organi dal punto di vista biofisico.
Il cervello e il cuore, si sviluppano entrambi nel feto… mentre il primo si evolve completamente solo dopo la nascita attraverso le informazioni percepite con i canali sensoriali e assimilate dal mondo esterno, il secondo è perfettamente in grado di svolgere le sue funzioni nel momento in cui viene al mondo. Il cervello è definito un organo freddo e vive come un recluso nella scatola cranica. Il cuore invece, è considerato un organo caldo in quanto muscolo potente e instancabile. Entrambi producono un campo elettromagnetico, ma il cuore ha un sistema oscillatorio 5.000 volte più potente grazie ai suoi 40.000 neuroni con i quali contribuisce, assieme a quelli localizzati nell’intestino, alla produzione di talune sostanze chimiche prodotte dall’ipotalamo, i neurotrasmettitori, che regolano le difese immunitarie. Come dimostrato a suo tempo da Rita Levi Montalcini studiando il comportamento delle cellule neuronali, esse sono in grado di comunicare tra di loro attraverso uno scambio di informazioni di tipo elettromagnetico, in questo caso parliamo di stimoli nervosi, così come gli organi, e di influenzarsi a vicenda. Questo perché in tutte le cellule è presente il DNA, che dal punto di vista elettronico viene chiamato “circuito oscillante”, che permette l’emissione e la ricezione di onde elettromagnetiche.
I neurotrasmettitori dunque, mediano i pensieri e i sentimenti che, a seconda della loro qualità vibrazionale, sono responsabili dello stato di salute del nostro corpo. Vale a dire… rabbia, paura, invidia … sono sentimenti che emettono vibrazioni in grado di produrre un campo elettromagnetico caotico e disordinato; mentre gratitudine, amore, gioia … producono un campo elettromagnetico ordinato e armonico. Del resto sappiamo già che il cuore, con la sua funzione bidirezionale, è il nostro secondo cervello anche se, in realtà, di cervelli ne abbiamo ben tre! Dunque, quando i suddetti organi si trovano in perfetto equilibrio, ossia in uno stato di coerenza, anche i due emisferi cerebrali sono ben allineati e armonizzati ed entrano in uno stato in cui si acuiscono le capacità intuitive, la creatività, la comprensione … il benessere in generale. In conclusione, possiamo affermare che la nostra mente è costituita da una parte materiale o fisica formata da cervello e corpo e da una parte immateriale (rete psicosomatica) su cui viaggia il flusso di informazioni. Dunque, se da una parte possiamo definirci freddi, distaccati e calcolatori e dall’altra, caldi, amorevoli e istintivi, le emozioni nascono dalla testa o dal cuore?
La diretta conseguenza è che se imparassimo a gestire le nostre emozioni anziché reagire ad esse, ad indirizzarle consapevolmente, riusciremmo a cambiare anche la nostra realtà fisica, focalizzandoci sulla salute invece che sulla malattia. Lasciamoci guidare dal cuore più che dal cervello e scopriremo che la medicina dell’anima si chiama AMORE.
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6 Comments
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Bellissimo articolo Daniela… sul quale si possono aprire delle riflessioni molto importanti su tutto quello che riguarda la “gestione” delle emozioni. Purtroppo tendiamo a “valorizzare” solo quelle positive, dimenticandoci che anche le altre hanno, dentro di noi, pari dignità e che ci possono “raccontare” molto…
Sono perfettamente d’accordo!
Bellissimo, sono d’ accordo tutto funziona attraverso, l’amore, le piccole cose lasciare andare!!!❤
Vero Paula… Daniela ha scritto un bellissimo articolo…
Dovremmo gestire le emozioni non reagire, non contrastare. Hai ragione Daniela Pentone, spesso invece, specie quelle negative le contrastiamo. Molto bello quello che hai scritto. Grazie per la riflessione.
Ciao Dany, bellissimo articolo. Mi ricorda un po’ le nostre piacevoli chiacchierate. Eh sì, se riuscissimo a gestire con più cuore e meno cervello, avremmo una vita più sereno. Un abbraccio e grazie per questa riflessione ❤️❤️