“Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.” (Carl Jung)

Posted on Mag 24, 2017 in Blog, Riflessivo | 32 comments

“Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.” (Carl Jung)

"Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare." (Carl Jung)

“Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.” (Carl Jung)

Buongiorno!
Riprendo qui un tema a me caro utilizzando parte dell’introduzione della mia tesi di counseling.
Ombra: “Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, prodotta dal fatto che la zona della superficie stessa non è stata esposta alla luce.” (1)
Non si può parlare di ombra senza pensare alla luce, poiché senza di essa non potrebbe esistere.
Entrambi i concetti sono legati assieme in modo inscindibile.
Nel nostro piano di realtà, non esiste un corpo od un oggetto che non proietti ombra e l’ombra è anche la parte del corpo e dell’oggetto che non è interessata direttamente dalla luce.
Essere in luce presuppone direttamente che una parte sia in ombra e che questa zona d’ombra, in qualche modo, denota il limite della luce stessa, la risalta, ne è il profilo.
Pensando ai capolavori classici della pittura, non possiamo non osservare come l’ombra sia indispensabile per la lettura stessa dell’immagine, come sia così drammaticamente indispensabile per il contrasto di emozioni che può suscitare.
Nella visione riflessa e fittizia della pittura l’Ombra acquista la stessa indispensabilità che il silenzio ha nella musica. È l’intervallo che permette la lettura della luce; inserisce a quest’ultima come un suo aspetto essenziale. (2)
Tornando alla componente visiva del contorno che l’ombra ci enfatizza, prendiamo velocemente in esame una accezione, che non è presente nella nostra lingua.
Dal greco “skià”: profilo, contorno, orlo.
Siamo così in presenza dell’ombra che “definisce”, dell’ombra che delimitando permette di cogliere, separare, di differenziare. (3)
Pertanto, posso iniziare a percepire l’ombra non come un limite ma come una “definizione”, non come ciò che manca ma come il confine che mi definisce (4).
Cosa ne pensate?
Fa ancora così “paura” la nostra ombra sapendo che ci può “risaltare”, “definire” quando è “utilizzata” nel modo opportuno?

(1) Dizionario Treccani
(2) Mario Trevi ed Augusto Romano “Studi sull’ombra”. Pag. 111 – Ed. Raffaello Cortina Editore – 2009
(3) “Studi sull’ombra”. Op. Citata. Pag. 111
(4) “Studi sull’ombra”. Op. Citata. Pag. 123

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32 Comments

  1. Siamo noi stesi?…Buongiorno!

  2. Che bello rileggerlo.. che belle le mie ombre.. fanno ancora paura.. tanta, ma le ascolto, le accetto, adesso so che delineano la mia personalità.. e tutto questo mi piace. Buongiorno Franco!

  3. Le ombre diventano piccole quando impariamo a far si che la nostra luce diventi un farobacio

  4. Ognuno di noi ha lati di Luce e lati oscuri. Secoli di filosofi, Maestri ed inchiostro, ci hanno definito duali e sfaccettati. Non potremmo esistete nella nostra tridimensionalità senza la nostra completezza. Il timore della nostra oscurità è la scusa migliore per non fare un passo oltre. Ed anche semplicemente accettare, qui, diventa riduttivo. L’ombra è dove la creatività trova il momento della creazione, la gestazione della “creatura” che in ogni momento, portiamo alla Luce. Molto semplicemente, ogni secondo il nostro cervello crea una nuova cellula ed il nostro corpo cambia. Tutto avviene nel buio e nel silenzio. Senza tanti “perché”. Possiamo cogliere a piene mani questa quotidiana opportunità di completezza e trasportarla nella luce della nostra giornata e creare momenti nuovi e migliori. Conosci, che la vera luce non è quella del sole, ma quella, che dalla nostra ombra interiore, risplende da noi verso l’esterno. Buona giornata ❤❤

    • Bellissima riflessione Concetta… è dal nostro “buio” che possiamo veramente scoprire delle “risorse” che, opportunamente utilizzate, possono essere delle alleate fantastiche… Nel buio e nel silenzio operano… a noi il compito di renderle “attive” e di portarle nella nostra quotidianità… Grazie…

    • Grazie a te Franco. Queste riflessioni, un po’ più profonde, mi permettono di riportarmi su una modalità che a breve, abbandono presa dalla quotidianità. E quindi, la domanda: perché io…e magari altri, perdiamo il nostro centro così facilmente? E ritrovo il mio “buio creativo” solo quando lo cerco? Grazie a te ❤❤🤔🤔

    • È proprio quella l’essenza della nostra ricerca Concetta… Il mantenersi “allenati” mentalmente proprio nella quotidianità… È normale che la mente “vaghi” presa da mille pensieri… ed è qui che, fermandoci un attimo, possiamo riprendere il “controllo”. Un po’ come nelle meditazioni della mindfulness… arriva un pensiero, lo accolgo, lo ringrazio per essersi presentato, lo accompagno all’uscita e torno a concentrarmi sul respiro…

    • Vero, verissimo. Ho posto una domanda scontata, scusa 🙏🙏

    • Di “scontato” ci vedo molto poco!…

    • Insomma…..

  5. Certamente, ho delle mie ombre, che in continuazione cerca la luce anche in piccoli raggi, che si fa tanta fatica vengono fuori, pero in quell momento he come brilla il sole!!! Buona giornata Franco!!!

  6. Vero tutto…in fine siamo essere umani(non tutti ,purtroppo…senza offesa )non siamo perfetti anche secondo ai nostri caratteri cerchiamo esserci…importante è cercare SEMPRE la LUCE!!!!….

  7. E dopo averlo accettato?

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