“Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce.” (Platone)
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È paradossale.. in effetti riflettendo, quando devo fare qualcosa di nuovo nonostante l’iniziale paura.. la affronto con entusiasmo…
Su alcune cose già sapendo cosa mi aspetta sono più timorosa..
Ecco sono una vera tragedia??
Huao!… Sai che è una domanda/riflessione proprio interessante?… In effetti… guardandola dal tuo punto di vista, la “luce” mi ha già mostrato quello che può essere… Forse, per non andare in “tragedia”, potrei provare a cambiare il vecchio “modello comportamentale” illuminandolo in modo diverso… Grazie Daniela!
Certo, è vero! sapendo.. posso cambiare, avere un approccio diverso, mettermi nella condizione di illuminarlo da un’altra angolazione…
E via con una nuova luce!
Al bambino infatti, e’ sempre meglio insegnargli a non avere paura…del buio e che il “bocio” non esiste! Avere paura della luce invece, e’ un fenomemo ricorrente, specie tra gli adulti…specie tra chi ama nascondersi…anche dietro un dito! La “luce” mi fa pensare alla meraviglia della “fotosintesi clorofilliana”: processo fotochimico che nelle piante verdi permette, grazie all’azione della clorofilla, la “trasformazione” di energia luminosa in energia chimica utile al fine di sintetizzare composti organici, a partire dalla reazione tra anidride carbonica e acqua.
Operazione questa che avviene da secoli…da sempre! Che meraviglia! Che miracolo! La luce e’ indispensabile nella nostra vita…la nostra “luce interiore” e’ indispensabile per la nostra anima…il nostro spirito! Per la nostra visione della vita! Ma come recita il post…molti ne hanno paura! SOLE TI ADORO!!!
Vero Marina… la luce è vita… e forse proprio nella luce che in qualche modo l’uomo ha paura che quelle che considera le sue “bruttezze” possano essere viste… grazie, rileggere del “miracolo” è stato energizzante!
Qui coesistono concetti importanti: il buio, la luce, il perdono, il permettersi e l’ancestrale che è in noi. Un bimbo è tale, sta imparando la vita, ne coglie ogni attimo con avidità, il buio è un ostacolo per lui, non vede, non identifica ed ha paura. Di cosa? Di quello che non conosce e libera nel pianto la sua emozione. L’uomo che teme la luce è veramente una tragedia. È essere morti pur vivendo. Ma come? Non volendo osservare le ovvietá che lo circondano, si crea un mondo suo, che pare gli calzi a pennello, ma paga prezzi alti: solitudine in tutti i sensi. Il buio è il momento in cui la nostra creatività crea la nostra vita, la luce è la vita stessa, nel loro alternarsi è l’equilibrio. L’ancestralitá di Sole e Luna, grande!!!
Sai che è molto bello l’introduzione del concetto di perdono?… In effetti, in qualche modo, la nostra parte “luce” può “perdonare” la nostra parte ombra e così farla emergere e renderla il suo posto alla “tavola dei commensali”… La nostra ombra esalta il nostro profilo. Essere in luce presuppone direttamente che una parte sia in ombra e che questa zona d’ombra, in qualche modo, denota il limite della luce stessa, la risalta, ne è il profilo. Grazie Concetta! Buona serata!
Vero, verissimo, e di percepisce. Grazie a te Franco 😁💮