3 – “È la pulce d’acqua che l’ombra ti rubò e tu ora sei malato”. (34
) – L’Ombra inconscia

Posted on Giu 8, 2016 in Il diavolo "custode" | 0 comments

“Non è importante la meta, ma il cammino. (…)
Quando si va verso un obiettivo,
è molto importante prestare attenzione al cammino.
È il cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, ci arricchisce mentre lo percorriamo, bisogna saper trarre da quello che siamo abituati a guardare tutti i giorni i segreti, che a causa della routine, non riusciamo a vedere.”
(Paulo Coelho) (35)

L’Ombra può scaturire sia inconsciamente che consciamente.
Iniziamo ad analizzare il primo caso.

Essendo inconscia non possiamo vederla direttamente, poiché è nascosta, e pertanto dobbiamo guardare le punte dell’iceberg (36):

  • l’Ombra si nasconde nelle nostre vergogne segrete.
  • l’Ombra si nasconde nelle nostre proiezioni, nelle nostre reazioni violente nei confronti di un aspetto che vediamo negli altri ma non riusciamo a vedere in noi stessi.
  • l’Ombra si nasconde nelle forme di dipendenza.
  • quando parliamo, l’Ombra erompe attraverso i lapsus.
  • l’Ombra erompe attraverso l’umorismo, soprattutto sotto forma di battute crudeli alle spese di qualcun altro e di comportamenti ridicoli.
  • l’Ombra si presenta sotto forma di sintomi fisici. Noi possiamo anche raccontare bugie, ma non il nostro corpo. Noi possiamo anche dimenticare una violenza subita, ma non il nostro corpo.
  • l’Ombra balla nei nostri sogni.

Poiché l’Ombra si forma nella primissima infanzia e che nel tempo, come tutti i caratteri, assume i suoi tratti peculiari e distintivi, risulta necessario affrontarla in un percorso di aiuto in modo da riuscire ad onorarla e comprenderla (in appendice è possibile approfondire tale tecnica).
In tal modo potrà essere più semplice imparare a riconoscerla quando appare per impedirle di sabotare le nostre intenzioni coscienti in modo ricorrente.

Poiché stiamo parlando di temi delicati, non dobbiamo dimenticarci che nel momento che il cliente ed il counselor si incontrano, sono entrambi ad un certo punto del loro cammino, del loro viaggio interiore.

Compito del counselor è quello di aiutare il cliente a percorrere il resto del cammino con le proprie forze e con il bagaglio giusto.
Diventa facile identificare il nostro cammino, il nostro viaggio, con dei riferimenti archetipici che ci entusiasmano ed emozionano.
Come quello dell’Eroe, che è un mito classico e senza tempo e ci unisce idealmente a tutti gli Eroi che ci hanno preceduto e che ci succederanno. È il mito che ci permette di affrontare il balzo temerario nell’oscurità e nell’ignoto e che ci permetterà di avere la forza per affrontare il drago quando si presenterà.

Nel mito classico, la salute del regno rifletteva la salute del Re o della Regina. Quando il Sovrano era ferito, il regno si inaridiva. Occorreva che un eroe intraprendesse la ricerca, trovasse un oggetto sacro, e tornasse per guarire o reinsediare al suo posto il Sovrano.” (37)
Come nella leggenda del Graal e del viaggio di Parsifal.
Ciò che il Sacro Graal simboleggia è la più alta impresa spirituale nella vita di un uomo. In ogni vita c’è una grande impresa da compiere e ogni vita riceve un dono dal Graal.” (38)
Se noi estendiamo il concetto di regno in senso geografico, ad un concetto nostro, interno, diventa facile comprendere come noi possiamo diventare l’Eroe di noi stessi, in modo da poter guarire il nostro Re o la nostra Regina malati.
Carol S. Pearson propone ed individua 12 forme archetipiche come una sorta di mappa interna per prepararsi ad affrontare il viaggio eroico.

L’Innocente che si apre alla vita, l’Orfano che inizia a costruire da sé, il Guerriero che protegge ciò che ha costruito, l’Angelo Custode che si permette di aiutare gli altri, il Cercatore che soddisfa il nostro bisogno di ricerca, l’Amante che si apre per far posto ad un altro, il Distruttore che ha il coraggio di tagliare ciò che ci danneggia, il Creatore che libero da ogni vincolo inventa stadi nuovi, il Mago che alchemicamente sintetizza l’unione del visibile con l’invisibile, il Saggio che con la sua sapienza salomonica avvisa di ciò che il regno ha bisogno, il Sovrano che amministra e guida il nostro regno ed il Folle perché in ognuno di noi c’è il desiderio di fare delle follie che siano per tutti.

Questo film lo dedichiamo ai folli.
Agli anticonformisti.
Ai ribelli.
Ai piantagrane.
A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole, specie i regolamenti,
e non hanno alcun rispetto per lo status quo.
Potete citarli, essere in disaccordo con loro,
potete glorificarli o denigrarli,
ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli.
Perché riescono a cambiare le cose.
Perché fanno progredire l’umanità.
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli,
noi ne vediamo il genio.
Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare
di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero”. (39)

Ma le forze archetipiche positive espresse in precedenza, potrebbero essere lette in modo diametralmente opposto.
L’Innocente che ha paura della vita, l’Orfano che si fa sfruttare, il Guerriero che si sente debole, l’Angelo Custode che è in realtà un egoista, il Cercatore che si confà a ciò che ha, l’Amante che si chiude per paura, il Distruttore che annienta tutto ciò che ha attorno, il Creatore che non trova una lavagna dove scrivere, il Mago che opera in negativo, il Saggio che non sa e non vuole dire niente, il Sovrano che fomenta il caos nel regno ed il Folle che non ha più vitalità.
Ovviamente, tra le due rappresentazioni, esistono innumerevoli sfumature di intrecci possibili (Innocente in luce con Orfano in ombra e Guerriero in ombra con Angelo Custode in luce, ecc. ecc.).

Tramite un test specifico è possibile verificare (ovviamente a livello puramente indicativo e non definitivo) in che modo la singola figura archetipica lavora dentro di noi. In questo modo potremmo avere una prima mappa di base sulla quale effettuare sia le nostre riflessioni (se il lavoro è su di noi) che quelle del cliente.

L’immagine seguente (40) illustra come attraverso una riflessione sulle nostre forze archetipiche si possa arrivare ad una maggior consapevolezza e quindi libertà.

Archetipi

Poiché per definizione, chi necessita di un incontro di counseling ha necessità di ritrovare uno stato di benessere, o di far riemergere delle risorse che sono latenti, la seguente tabella (41) può essere un valido sostegno per individuare la forza archetipica più in difficoltà ad emergere.

Archetipi e dipendenze
Archetipo Caratteristica che crea la dipendenza Dipendenza
Innocente Negazione Consumismo / dolcezza / allegria
Orfano Cinismo Impotenza / lamento
Guerriero Stoicismo Impresa / successo
Creatore Ossessività Lavoro / creatività
Angelo Custode Salvataggio Premura / codipendenza
Cercatore Egocentrismo Indipendenza / perfezione
Distruttore Autodistruttività Suicidio / abitudini autodistruttive
Amante Problemi di intimità Rapporti / sesso
Sovrano Bisogno di controllo dall’alto Controllo / codipendenza
Mago Insincerità (immagine) Potere / droghe allucinogene
Saggio Tendenza a giudicare Aver ragione / tranquillanti
Folle Stato di ebrezza Eccitazione / cocaina / alcol

A questo punto possiamo iniziare a capire quale “vicino di casa” del nostro condominio necessiti di più attenzioni.

L’uso di alcune parole della prossima tabella, possono assumere una valenza ipnotica di risonanza molto efficace come sarà possibile vedere in un paio di esempi dei colloqui alla fine del presente lavoro.

Archetipo Traguardo Paura dasuperare Drago oproblema Rispostaal compito Dono o Virtù
Innocente Restare al sicuro Di essere abbandonato Lo nega o cerca di essere salvato Fedeltà, discernimento Fiducia, ottimismo
Orfano Ritrovare la sicurezza Di essere sfruttato Lo subiscesoffrendo Analizzare il dolore dopo averlo patito Interdipendenza, realismo
Guerriero Vincere Di essere debole Lo affronta,lo uccide Combattere solo per ciò che conta Disciplina,coraggio
Angelo custode Aiutare gli altri Di essere egoista Si prende cura del drago o di quelli a cui il drago nuoce Dare senza menomare se stesso o gli altri Compassione, generosità
Cercatore Creare una vita o un modo di essere migliori Del conformismo Lo fugge Essere fedele alla propria natura più profonda Autonomia,ambizione
Amante Essere felice Di perderel’amore Lo ama Seguire ciò che lo rende felice Passione,impegno
Distruttore Metamorfosi Dell’annientamento Permette al drago di ucciderlo Lasciar andare Umiltà
Creatore Identità Dell’inautenticità Rivendica il drago come parte di sé Autocreazione, autoaccettazione Individualità, vocazione
Sovrano Ordine Del caos Ne trova gli usi costruttivi Assumersi tutta la responsabilità della propria vita Responsabilità, controllo
Mago Trasformazione Della magianegativa Lo trasforma Sintonizzarsicol cosmo Potere personale
Saggio Verità Dell’inganno Lo trascende Raggiungerel’illuminazione Saggezza,distacco
Folle Gioia di esistere Della mancanza di vitalità Lo prende in giro Fede nelle risorse della vita Gioia, libertà

Anche se efficaci, le tabelle precedenti portano in sé un pericolo latente che è necessario tener presente.

Focalizzare la nostra attenzione sulla componente in ombra ha la stessa valenza del puntarvi un raggio di luce. La facciamo spostare, ma non la eliminiamo.
Pertanto è necessario arrivare alla fonte dell’ombra sia conscia che inconscia, altrimenti, come in ogni condominio, dovrò imparare a convivere con il vicino antipatico, noioso petulante e che tale rimarrà.
Non è nelle prerogative del counseling indagare nella profondità dell’essere, ma lo è il facilitare l’individuazione del contorno.

 

Note

(34) Angelo Branduardi. Canzone “La Pulce d’acqua” – 1977

(35) Paulo Coelho – “Il Cammino di Santiago”, 1987. Titolo originale, “O Diario de Um Mago”. Tr. it. Bompiani 2001

(36) I seguenti punti sono tratti da: “Il volto nascosto dell’anima”. Op. Citata. Pag. 48

(37) “Risvegliare l’Eroe dentro di noi “. Pag. 13. Ed. Astrolabio 1991

(38) Joseph Campbell. “Riflessioni sull’arte di vivere”. Pag. 62. Ed. TEA 1991

(39) Pubblicità “Think Different – The Crazy Ones” di Apple Computer 1997 – Testo letto in italiano da Dario Fo

(40) Tratta da un ciclo di seminari sul “Viaggio Eroico” tenuti da Miten Veniero Galvagni, Arnava Marzia Prandi, Prayoga Laura Beccaluva presso la AIET di Reggio Emilia nel 2003/2004.

(41) “Risvegliare l’Eroe dentro di noi”. Op. citata. Pag. 29

 

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